La rivista nel 2022 è stata trasformata in archivio di contenuti.

ABOUT

D’ARS – magazine of contemporary arts and cultures

D’ARS propone uno sguardo a 360 gradi sul mondo della cultura contemporanea nazionale e internazionale, spaziando tra i vari linguaggi in un ideale filo rosso che lega arti visive, filosofia, letteratura, teatro, cinema, musica, fotografia, architettura e studia le intersezioni tra arte, scienza e nuove tecnologie.

La redazione interna è aperta a proposte che arrivano numerose dall’Italia e dall’estero, da teorici e docenti come da giovani studiosi ed esperti nei vari campi.
La creazione del palinsesto è molto elastica e attenta alle sinergie interne che si creano tra i vari articoli seppure mantenendo una certa eterogeneità e pluralità di linguaggi, approcci, idee e cercando di non minare caratteristiche irrinunciabili quali laicità, apertura, libertà di informazione ed espressione, preparazione, competenza, eteroreferenzialità. Si crea un mood generale che si rivela connesso e nello stesso tempo variegato, capace di guardare al teatro sperimentale come al cinema, alle performance come ai teatri occupati, alla bioarte come ai giovani scrittori, alla filosofia come a un cortometraggio d’animazione. Sempre con quello spirito che vede nell’“evento” di cui si parla un pre-testo per aprire riflessioni “altre” sulla società e sulla storia contemporanea, territori in cui le arti hanno sempre previsto l’avvenire. Ci piace l’impegno, sia esso ecologico, politico o sociale, trasfuso nel linguaggio comune e collettivo della creatività.

 

La storia

D’ARS nasce nel 1960 ed è una delle prime riviste d’arte contemporanea edite in Italia; fondata da Oscar Signorini, artista e teorico colto e illuminato, fin dagli esordi focalizza l’attenzione sulle avanguardie nazionali e internazionali. Già negli anni 60-70 trattava argomenti di ricerca come cibernetica, linguistica, estetica sperimentale. Tantissimi i collaboratori di spicco, tra i quali Giulio Carlo Argan, Silvio Ceccato, Raffaele De Grada, Gillo Dorfles, Pierre Restany, Germano Celant. La rivista viene diretta in seguito da Mac Spasciani, alla quale succede, nel 1984, il critico francese Pierre Restany, fino al 2003.

L’obiettivo, con la più recente direzione di Cristina Trivellin, è stato quello di dare continuità alle linee guida preesistenti riattualizzando una “demarche” che prevede la visione sincretica sul mondo delle arti e delle culture contemporanee. Dal 2012, D’ARS ha operato il passaggio dal circuito classico di librerie e bookshop a un sistema di distribuzione free press nelle principali città e manifestazioni artistiche e culturali italiane. Dall’autunno 2013 il trimestrale D’ARS ha affiancato, all’edizione cartacea, quella digitale in formato pdf e in formato open ePub in due lingue, fruibile da smartphone, tablet, ebook reader e computer.

D’ARS

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 5344 del 24 giugno 1960
ISSN 0011-6726