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eLiterature: visioni di letterature future

I computer hanno la sintassi, non la semantica.

John Searle

J. R. Carpenter, City Fish, 2010
J. R. Carpenter, City Fish, 2010

Il lancio dell’e-book sul mercato italiano ha acceso i riflettori -finalmente anche da noi!- sulla fluttuante trasformazione che la civiltà della scrittura sta vivendo: l’ibridazione del libro con la tecnologia digitale. La contaminazione di una forma pressoché perfetta di interfaccia culturale solleva problemi che ne intaccano l’intera filiera, dalla produzione (scrittura) alla fruizione dell’opera (lettura), dalla vendita (libreria) alla sua conservazione (biblioteca) e che, non da ultimo, fanno dubitare della vita stessa del libro. In un simile dibattito è opportuno definire il campo di riflessione per non disperdersi negli infiniti rivoli possibili cui un’analisi dell’universo-libro condurrebbe: circoscrivo quindi l’intervento all’ipertestualità, fattore genetico dell’opera letteraria elettronica alla quale fornisce regole sintattiche e logiche fruitive nuove, per soffermarmi infine sul suo carattere manifestamente visivo e sull’istanza diffusa di disporre di un nuovo canone interpretativo.

Esiste una differenza significativa tra testi digitalizzati e opere nate digitali: la riduzione in formato .pdf de I promessi sposi non è assimilabile ad Afternoon, il romanzo digital born di Michael Joyce ed è quest’ultimo e non la versione per IPad del testo di Manzoni ad essere un’opera di eLiterature. Abbreviazione di Electronic Literature, l’eLiterature è la forma di espressione artistica computazionale concepita per il digitale e predisposta istintivamente al mutamento, in cui l’intervento del lettore è imprescindibile alla fase creativa. Processo di lettura e di scrittura convergono nella scri-lettura, neologismo che esplicita la necessità di combinare le due pragmatiche in una formula che è sintomo dello sconfinamento dei ruoli e dell’apertura dell’opera, avviata dal percorso semiotico di Umberto Eco.

Tra gli appuntamenti recenti, il convegno internazionale OLE – Officina di Letteratura Elettronica (Napoli, 20-21 gennaio 2011) ha attestato un fronte comune intento nella ricerca di un canone, di un’estetica, per questa forma espressiva sintomo di una corrente visione del mondo. Nel susseguirsi degli interventi e nella presentazione delle opere da parte degli artisti, le parole più frequenti usate per comprendere le modifiche al testo hanno ruotato attorno ai concetti di discontinuità, sinestesia, condivisione, ibridazione e immersione ma, sopra tutti, di visività ossia il primato dell’immagine, che può essere sintetizzato nell’aforisma “Video ergo sum”, titolo del lavoro di Peter Campus del 1999 usato per spiegare come il video sia diventato forma simbolica dell’età contemporanea.

Dallo stimolo a creare immagini e mondi mentali, la letteratura diventa il mezzo per reificarli attraverso l’esplosione dei canali di comunicazione a disposizione dell’ipertesto: alla scrittura si aggiungono video e musica e, in un futuro forse non troppo lontano, anche spazio virtuale tridimensionale (l’ologramma). CityFish* di J.R. Carpenter è un lavoro del 2010 che gioca con questi elementi, confermando l’adozione di strumenti che attualizzano gli aspetti sopra elencati. Opera per il web e fruibile sul web, la storia di Lynne, un pesciolino che lascia il villaggio di campagna per risalire la corrente verso la città, si svolge lungo il movimento della barra di scorrimento da sinistra verso destra sulla schermata internet; procedendo linearmente, si incontrano finestre, bottoni, pulsanti che, cliccati, aprono capitoli altri frammentando la storia ed aumentandola secondo imprevedibili tracciati. La scrittura non detiene più il primato attribuitole, ma cede la sua completezza all’integrazione (e contaminazione) di files audio e video. CityFish è dunque un lavoro discontinuo, ibridato e visivo: discontinuo perché presuppone una lettura avanti ed indietro; ibridato perché a metà strada tra videogioco e racconto, fusione di elementi concreti ed inventati ed unione di citazioni letterarie con scritti autografi ed è visivo perché è un’opera da vedere sullo schermo del pc. Una simile opera non avrebbe senso sulla carta stampata!

"Simon
Pratica usuale ai consumatori dei blog e dei giornali on-line, l’esperienza della lettura è supposta diventare multi-tasking: il lettore deve aprire file audio e vedere filmati, è coinvolto nella costruzione dell’opera (scri-lettura, come ho già ricordato) e partecipa alle scelte del personaggio. L’ipertesto è condivisione di link che creano una nuova rete all’interno dell’opera letteraria, alla quale però vengono meno i criteri epistemologici che hanno retto fino ad oggi. Attestandosi come nuovo linguaggio, l’eLiterature esige una propria regolamentazione a supporto della comprensione della sintassi e della semantica utilizzate. Lontane dal diventare forme classiche di letteratura, le prove artistiche in fieri stanno dando anticipazioni di ciò che si inizia ad intravedere al largo di questo mare ignoto; se non è giusto denigrare aprioristicamente queste sperimentazioni, negando loro uno spazio di studio  e di ricerca, non bisogna nemmeno entusiasmarsi per una qualsiasi novità proveniente dalla creazione computazionale: una pedagogia al mezzo sarà una prima strada percorribile per educare il pubblico ad interpretare le novità e, dunque, formarsi un gusto.

Elena Cappelletti

D’ARS year 51/nr 205/spring 2011


* L’opera è scaricabile all’indirizzo: http://luckysoap.com/cityfish/index.html.

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