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“Le notti di Tino di Bagdad” di ConiglioViola a Milano

Le notti di Tino di Bagdad di ConiglioViola, l’opera diffusa che sfrutta la realtà aumentata, approda a Milano per un nuovo capitolo dell’esperimento multimediale.

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Le notti di Tino di Bagdad, ConiglioViola, backstage delle riprese

Le notti di Tino di Bagdad di ConiglioViola (Brice Coniglio e Andrea Raviola) è un progetto in realtà aumentata nato come opera di arte pubblica nella città di Torino (per approfondimenti, ne avevamo già scritto nell’articolo qui).

Ora è una mostra con una sede principale allo Studio Museo Francesco Messina e altre dieci sedi indipendenti sparse per la città (la mappa è presente sul sito tinobagdad.com). In questo modo viene conservata la natura frammentaria del lavoro anche a Milano, dove lo spazio urbano è trasformato in una sorta di cinema diffuso

ConiglioViola – Le notti di Tino Bagdad Installazione in realtà aumentata
ConiglioViola – Le notti di Tino Bagdad, Installazione in realtà aumentata

A partire dallo Studio Museo Francesco Messina, sito in una ex chiesa sconsacrata, la mostra propone allo spettatore sia una visione d’insieme dell’opera conclusa sia alcuni aspetti legati alla sua progettualità. Nella cripta del museo sono presenti un documentario sul progetto, disegni preparatori e alcuni oggetti realizzati per i video, tra cui incisioni su rame, teatri delle ombre e maschere, da cui emerge la complessità dell’opera.
I video sono stati realizzati con linguaggi e pratiche che vanno dall’animazione a mano a quella digitale, includendo performance di attori e molto altro. Si uniscono dunque un out-put finale immateriale e tecnologico a tecniche rudimentali (forte è il richiamo all’archeologia del cinema con il Teatro delle Ombre), artigianali ma sopratutto materiche.

Al piano terra sono esposti sedici lightbox di cemento a forma di finestra araba ispirati al romanzo espressionista di Else Lasker-Schüler del 1907 Le notti di Tino di Bagdad. Se ne Le mille e una notte il ruolo della narrazione è quello di rimandare il momento della morte, in questo romanzo la protagonista Tino è costretta a rinunciare la vita per rendere immortale la poesia: quando muore infatti il suo nome appare inciso.

ConiglioViola – Le notti di Tino di Bagdad Installazione in realtà aumentata
ConiglioViola – Le notti di Tino di Bagdad, installazione multimediale

Il romanzo, per la sua frammentarietà, per i suoi elementi di esotismo (quella descritta non è una Bagdad reale, ma quella esperita attraverso le Esposizioni Universali di quegli anni) e per la stratificazione di reale e immaginario, si presta perfettamente a un progetto di narrazione che sfrutta la Realtà Aumentata. L’opera viene esperita nella sua totalità grazie all’app Rabbit, grazie alla quale, ogni volta che si inquadra con la telecamera del telefonino un “pezzo” di opera disseminato per la città, sullo schermo del proprio smartphone compare un video che racconta un frammento della storia. La parcellizzazione della narrazione va ricomposta camminando nello spazio e offre una grande libertà al fruitore, che crea la sua storia de Le notti di Tino di Bagdad tra le infinite combinazioni possibili.

Eleonora Roaro

Studio Museo Francesco Messina, via San Sisto 4/A, Milano e sedi varie in tutta la città (mappa su www.tinobagdad.com)
8 marzo – 9 aprile 2017
dal martedì alla domenica h 10-18 / mercoledì h. 10-20 Ingresso gratuito

La mostra è curata e prodotta da Kaninchen-Haus con il sostegno della Fondazione Cariplo Sponsor: Temporary e Lavorint
Sponsor tecnici: EPSON – LUMIX G – Amazon Ospitalità artisti e supporto logistico: Careof
La mappatura degli spazi off è realizzata in collaborazione con Terzo Paesaggio #TinoBagdad

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