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DEREK JARMAN. A VENT’ANNI DALLA MORTE, LONDRA CELEBRA IL GENIO QUEER

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A vent’anni dalla morte per Aids, Londra celebra il genio queer del regista – e scenografo, pittore, scrittore, attivista politico per i diritti gay – Derek Jarman, con un ciclo di eventi dedicati alla sua vita e al suo lavoro rivoluzionario.
La mostra Derek Jarman: Pandemonium, alle Inigo Rooms, Somerset House fino al 9 Marzo, dà avvio a Jarman 2014, un anno di rassegne, incontri e pubblicazioni volti a promuovere una delle menti creative più prolifiche dello scorso secolo.

Presentata dal Cultural Institute del King’s College London, Derek Jarman: Pandemonium, si concentra su due aspetti fondamentali della produzione polimorfa dell’artista: l’influenza degli studi universitari in Cultura Medievale e Rinascimentale (basti pensare che l’intero The Angelic Conversation (1985) è basato su sonetti di Shakespeare) e il rapporto creativo e personale con Londra, in particolare con la vivace scena culturale della sponda Sud del Tamigi, dove Jarman risiede per tutti gli anni Settanta.

Derek Jarman. Credit: Ray Dean_Resized
Derek Jarman. Credit: Ray Dean_Resized

Proprio nelle warehouses della South Bank, sono ambientate le pellicole più significative e controverse: l’intero capolavoro punk Jubilee (1978), la scena orgiastica del dirompente Sebastiane (1976) e una serie di film sperimentali in super 8mm.
‘Pandemonium’ dedica grande spazio a quest’ultima produzione, proiettando tre corti rappresentativi del paradigma creativo di Jarman in cui semplici soluzioni tecniche sviluppano immagini complesse e di grande impatto emotivo. Studio Bankside (1971), dal nome della warehouse, apre uno squarcio sulla vita della comunità artistica riunitasi al Sud di Londra, mentre la danse macabre di Death Dance (1973) e il delirio onirico di Garden of Luxor (1973) riflettono su temi ricorrenti, quali la compresenza di entità opposte e l’abbandono sensuale e intellettivo alla rêverie.

Burning the Pyramids (Art of Mirrors), Derek Jarman 1970-73 . Credit: LUMA Foundation.jpg
Burning the Pyramids (Art of Mirrors), Derek Jarman 1970-73 . Credit: LUMA Foundation.jpg

Ad arricchire il percorso espositivo, una raccolta di album e quaderni mostra la devozione di Jarman per la scrittura, intesa come gesto, messaggio e traccia visiva.  Autore di biografie, diari, memorie, copioni cinematografici e poesie, gli scritti rivelano un talento multiforme, sviluppatosi al di fuori di circoli e istituzioni tradizionali, in una dimensione collaborativa scaturita da affinità ideologiche e creative. In linea con questo principio di arte interdisciplinare, ma coerente e coesa, il pubblico è invitato a visitare la mostra accompagnato da una selezione di brani musicali – Jarman girò videoclip per band quali Throbbing Gristle, The Smiths and Pet Shop Boys – che spaziano da canti medievali a opere di suoi collaboratori.

 Cristiana Bedei

Derek Jarman: Pandemonium
23 Gennaio – 9 Marzo 2014
Inigo Rooms, Somerset House, East Wing
Londra

Cultural Institute, King’s College

Per un calendario degli eventi e maggiori informazioni su Jarman 2014: http://www.jarman2014.org

 

 

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