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Ritratto di un uraniano

“La sua nuda vita che si spegne è un pezzo di intelligenza collettiva che perdiamo, una parte di cervello sociale radicale che si sconnette.”  Wu Ming

Urano© Voyager 2, Nasa
Urano
© Voyager 2, Nasa

Tenetevi forte, anzi no, preparatevi a liberare lo scomodo e guastafeste spiritello interno che rompe le uova nel paniere ovunque si senta stretto in sistemi e meccanismi che considera desueti, vecchi e noiosamente statici. Quello che capta fantastici modelli di civiltà in utopici futuri (e che pretende di realizzarli ora subito adesso!), in cui le genialità di ognuno siano messe a disposizione di tutti, in cui la partecipazione e la sperimentazione di nuove forme di convivenza siano IL potere, in cui il sapere venga dal basso, spalmato e condiviso in orizzontale affinchè si espanda sempre di più, col contributo incessante di intelligenze nuove che costruiscano strutture via via modificabili, al ritmo dell’innovazione e del cambiamento. Sì, proprio quello, il piccolo rivoluzionario con le antenne protese in altre galassie che si ciba di idee, progetti e soluzioni per un mondo che è solo e unicamente collettivo, in cui il bene comune è il bene del singolo e che vola in astratto in dimensioni che sembrano solo sue… lo scienziato pazzo che sembra non aver bisogno di terra emozioni e materia ma solo di grandi ed elevatissimi ideali. Ecco, esattamente quel maldestro personaggio che col corpo e la praticità ha ben poco a che fare, il teorico insurrezionalista che briga per un futuro migliore, scardinando i lenti e parassitari pachidermi di sistema e svegliando le menti con cosiddetti gesti di rottura, che mettano a tappeto il conosciuto per aprir squarci di appassionante ignoto… Se qualcuno di voi si è sentito chiamato in causa, significa che nel suo tema natale il pianeta Urano urla per farsi sentire, sollecitando molti altri pianeti, risuonando sulle note dell’acquario -segno di cui il nostro Urano è signore- o transitando proprio ora su uno degli archetipi interni di cui ormai sappiamo essere fatti. Tutti noi abbiamo un Urano posizionato in una data casa astrologica, in un dato segno e facente aspetti con dati altri pianeti, ciò significa che ciascuno è abitato da una parte di sé che manifesta a striscioni colorati per il rinnovamento, il cambiamento, l’azione, la libertà, una propria autentica originalità… Anche se non tutti saremo politici militanti, attivisti di Greenpeace, associazionisti, esponenti di avanguardie artistiche o scrittori di fantascienza, ognuno di noi risentirà, a meno che non lo si metta comodamente a tacere, di un naturale e sano richiamo alla ciclica modifica di ciò che si è nel tempo consolidato, iniettando nella struttura formatasi con pazienza, spesso con fatica e costanza (Saturno), una freschissima dose di nuovo. Con prurito e insofferenza Urano irromperà nel quotidiano per segnalare che è ora di muoversi, perché la propria parte più autentica è ancora da scoprire… e per essere liberi, cosa che ad Urano interessa più di ogni altra, bisogna affrancarsi da tutto ciò che imprigiona la propria essenza più vera. Il dio del cielo stellato (tale nientemeno è nel mito il nostro pianeta) in astrologia psicologica è considerato il primo pianeta transpersonale (cioè oltre quelli personali come mercurio venere e marte) che ci connette all’inconscio, un inconscio personale, non collettivo come quello di Nettuno, ricongiungendoci ad ogni suo passaggio sul nostro tema natale, a parti di noi sinora sepolte, relegate dalla coscienza al di fuori dei confini dell’io perché considerate una minaccia alla sua sicurezza e stabilità. Se il buon Saturno è il guardiano della soglia, che veglia a sentinella lungo le mura dell’io affinchè contenuti troppo destabilizzanti non lo facciano crollare, Urano è per l’appunto il suo primo interlocutore, o “miglior nemico”, quella forza connettiva che stimolando e cercando di corrompere la guardia per entrare, risveglia nell’io parti sopite, risorse non ancora utilizzate, che non appena attivate, quando Saturno darà il suo austero e indiscutibile via libera, apriranno sconfinate e impensate vie di scorrimento a sovraeccitati flussi di energia. Urano sollecita al disvelamento delle proprie possibilità, alla sperimentazione di nuovi percorsi di vita, aprendo porte sinora chiuse dalle rigide resistenze della paura, a difesa e mantenimento del conosciuto.

Ebbene l’Archetipo che si sta ora disvelando, è quello di cui la persona cui è dedicato questo numero di D’ARS fu interprete eccezionale, o meglio, interprete d’eccezione: Urano, il più elettrico, eclettico, ribelle, contestatario e rivoluzionario pianeta interno di cui siamo provvisti, sembra descrivere a pennello tanta parte del nostro Antonio Caronia. Bastava leggerlo, ascoltarlo, osservarlo nel suo assoluto carisma di teorico infuocato, pensatore inedito e indipendente, studioso di movimenti sociali e delle forme espressive più avanguardistiche dell’arte e dei linguaggi, per ricondurre la sua personalità così votata all’analisi del sociale, alle ibridazioni tra umano e tecnologico, alle risposte dal basso delle nuovissime forme politiche di aggregazione e partecipazione, alla “funzione psichica uraniana”… Nel suo cielo il Sole in gemelli brilla infatti acuto e tagliente congiunto ad Urano. Certo un uraniano può essere mille cose diverse, in quanto migliaia sono le sfumature di un archetipo, ma la biografia dello scrittore, traduttore, docente, politico, teorico del cyborg sembra fare appello a molte di esse…L’interesse propulsivo all’innovazione, al sabotaggio dei sistemi esistenti tramite l’arma più acuta e vincente dell’essere umano -la sua intelligenza, la visionarietà e la capacità progettuale di pensare modelli migliori di convivenza-, al sostegno e allo studio di movimenti e collettivi che sperimentino nuove forme di pratica politica attraverso il fare cultura, sono certamente figli del dio del cielo e della sua essenza d’aria. L’acquario è infatti il terzo ed ultimo segno d’aria dello zodiaco, elemento che anche in natura rimanda all’astrazione, al collegamento, alla connessione…attraverso l’etere ci si scambia pensieri, idee, con la giusta distanza che favorisce obiettività e il distacco per non farsi travolgere da pulsioni e sentimenti che annebbierebbero il fine. L’aria è comunicazione, e se il sole gemelli ne è l’emblema, la congiunzione con Urano ne moltiplica esponenzialmente la carica connettiva, basata su progetti e interessi comuni e sulla forma più libera e autentica di relazione che ci possa essere: l’amicizia, uno dei capisaldi dell’acquario. Lo sguardo è perennemente in avanti perché come ci suggerisce il glifo di Urano, le sue antennine paraboliche laterali captano ad una velocità supersonica segnali e informazioni dal futuro, da un al di là eterico che l’uraniano ha il dovere e la fretta di comunicare al mondo per farle (dagli altri) concretizzare. Il neo di tutto ciò è spesso l’impazienza e a volte l’arroganza con cui un uraniano può porsi verso il mondo reale, così lento ottuso e materiale, perché vorrebbe vedere avverarsi quelle idee fantastiche alla velocità con cui lui capta il futuro. Il rischio di mandar tutto all’aria è forte così come quello di risultare totalmente svitati ai più. Ma la bellezza, l’utopia, l’acume, l’intelligenza avvenieristica dell’archetipo, se esso nel tempo riesce a ben integrarsi con la parte più concreta e strutturale di noi, sono insuperabili. Urano è il risveglio. Un risveglio dopo il letargo di paura e inerzia, una chiamata dall’alto a sperimentare, ribellarsi, deviare dal proprio sicuro e triste tracciato, condividendo la lotta, interessi e prospettive. Ebbene sarà molto probabile che un uraniano come Antonio continuerà a buttarci giù dal cielo stellato –proprio come Urano inseminava ogni notte Gea (la Terra) sua sposa- indicazioni su come mettere in crisi il sistema, infallibili segnali di rivolta su come progettare, agire, inventarsi la vita all’insegna della libertà e dell’assoluta e sacrosanta indipendenza di pensiero… Ora subito adesso, chiaramente!!!

 

Illustrazione di Mantissa
Illustrazione di Mantissa

Tenetevi forte, anzi no, preparatevi a liberare lo scomodo e guastafeste spiritello interno che rompe le uova nel paniere ovunque si senta stretto in sistemi e meccanismi che considera desueti, vecchi e noiosamente statici. Quello che capta fantastici modelli di civiltà in utopici futuri (e che pretende di realizzarli ora subito adesso!), in cui le genialità di ognuno siano messe a disposizione di tutti, in cui la partecipazione e la sperimentazione di nuove forme di convivenza siano IL potere, in cui il sapere venga dal basso, spalmato e condiviso in orizzontale affinchè si espanda sempre di più, col contributo incessante di intelligenze nuove che costruiscano strutture via via modificabili, al ritmo dell’innovazione e del cambiamento. Sì, proprio quello, il piccolo rivoluzionario con le antenne protese in altre galassie che si ciba di idee, progetti e soluzioni per un mondo che è solo e unicamente collettivo, in cui il bene comune è il bene del singolo e che vola in astratto in dimensioni che sembrano solo sue… lo scienziato pazzo che sembra non aver bisogno di terra emozioni e materia ma solo di grandi ed elevatissimi ideali. Ecco, esattamente quel maldestro personaggio che col corpo e la praticità ha ben poco a che fare, il teorico insurrezionalista che briga per un futuro migliore, scardinando i lenti e parassitari pachidermi di sistema e svegliando le menti con cosiddetti gesti di rottura, che mettano a tappeto il conosciuto per aprir squarci di appassionante ignoto… Se qualcuno di voi si è sentito chiamato in causa, significa che nel suo tema natale il pianeta Urano urla per farsi sentire, sollecitando molti altri pianeti, risuonando sulle note dell’acquario -segno di cui il nostro Urano è signore- o transitando proprio ora su uno degli archetipi interni di cui ormai sappiamo essere fatti. Tutti noi abbiamo un Urano posizionato in una data casa astrologica, in un dato segno e facente aspetti con dati altri pianeti, ciò significa che ciascuno è abitato da una parte di sé che manifesta a striscioni colorati per il rinnovamento, il cambiamento, l’azione, la libertà, una propria autentica originalità… Anche se non tutti saremo politici militanti, attivisti di Greenpeace, associazionisti, esponenti di avanguardie artistiche o scrittori di fantascienza, ognuno di noi risentirà, a meno che non lo si metta comodamente a tacere, di un naturale e sano richiamo alla ciclica modifica di ciò che si è nel tempo consolidato, iniettando nella struttura formatasi con pazienza, spesso con fatica e costanza (Saturno), una freschissima dose di nuovo. Con prurito e insofferenza Urano irromperà nel quotidiano per segnalare che è ora di muoversi, perché la propria parte più autentica è ancora da scoprire… e per essere liberi, cosa che ad Urano interessa più di ogni altra, bisogna affrancarsi da tutto ciò che imprigiona la propria essenza più vera. Il dio del cielo stellato (tale nientemeno è nel mito il nostro pianeta) in astrologia psicologica è considerato il primo pianeta transpersonale (cioè oltre quelli personali come mercurio venere e marte) che ci connette all’inconscio, un inconscio personale, non collettivo come quello di Nettuno, ricongiungendoci ad ogni suo passaggio sul nostro tema natale, a parti di noi sinora sepolte, relegate dalla coscienza al di fuori dei confini dell’io perché considerate una minaccia alla sua sicurezza e stabilità. Se il buon Saturno è il guardiano della soglia, che veglia a sentinella lungo le mura dell’io affinchè contenuti troppo destabilizzanti non lo facciano crollare, Urano è per l’appunto il suo primo interlocutore, o “miglior nemico”, quella forza connettiva che stimolando e cercando di corrompere la guardia per entrare, risveglia nell’io parti sopite, risorse non ancora utilizzate, che non appena attivate, quando Saturno darà il suo austero e indiscutibile via libera, apriranno sconfinate e impensate vie di scorrimento a sovraeccitati flussi di energia. Urano sollecita al disvelamento delle proprie possibilità, alla sperimentazione di nuovi percorsi di vita, aprendo porte sinora chiuse dalle rigide resistenze della paura, a difesa e mantenimento del conosciuto.

Ebbene l’Archetipo che si sta ora disvelando, è quello di cui la persona cui è dedicato questo numero di D’ARS fu interprete eccezionale, o meglio, interprete d’eccezione: Urano, il più elettrico, eclettico, ribelle, contestatario e rivoluzionario pianeta interno di cui siamo provvisti, sembra descrivere a pennello tanta parte del nostro Antonio Caronia. Bastava leggerlo, ascoltarlo, osservarlo nel suo assoluto carisma di teorico infuocato, pensatore inedito e indipendente, studioso di movimenti sociali e delle forme espressive più avanguardistiche dell’arte e dei linguaggi, per ricondurre la sua personalità così votata all’analisi del sociale, alle ibridazioni tra umano e tecnologico, alle risposte dal basso delle nuovissime forme politiche di aggregazione e partecipazione, alla “funzione psichica uraniana”… Nel suo cielo il Sole in gemelli brilla infatti acuto e tagliente congiunto ad Urano. Certo un uraniano può essere mille cose diverse, in quanto migliaia sono le sfumature di un archetipo, ma la biografia dello scrittore, traduttore, docente, politico, teorico del cyborg sembra fare appello a molte di esse…L’interesse propulsivo all’innovazione, al sabotaggio dei sistemi esistenti tramite l’arma più acuta e vincente dell’essere umano -la sua intelligenza, la visionarietà e la capacità progettuale di pensare modelli migliori di convivenza-, al sostegno e allo studio di movimenti e collettivi che sperimentino nuove forme di pratica politica attraverso il fare cultura, sono certamente figli del dio del cielo e della sua essenza d’aria. L’acquario è infatti il terzo ed ultimo segno d’aria dello zodiaco, elemento che anche in natura rimanda all’astrazione, al collegamento, alla connessione…attraverso l’etere ci si scambia pensieri, idee, con la giusta distanza che favorisce obiettività e il distacco per non farsi travolgere da pulsioni e sentimenti che annebbierebbero il fine. L’aria è comunicazione, e se il sole gemelli ne è l’emblema, la congiunzione con Urano ne moltiplica esponenzialmente la carica connettiva, basata su progetti e interessi comuni e sulla forma più libera e autentica di relazione che ci possa essere: l’amicizia, uno dei capisaldi dell’acquario. Lo sguardo è perennemente in avanti perché come ci suggerisce il glifo di Urano, le sue antennine paraboliche laterali captano ad una velocità supersonica segnali e informazioni dal futuro, da un al di là eterico che l’uraniano ha il dovere e la fretta di comunicare al mondo per farle (dagli altri) concretizzare. Il neo di tutto ciò è spesso l’impazienza e a volte l’arroganza con cui un uraniano può porsi verso il mondo reale, così lento ottuso e materiale, perché vorrebbe vedere avverarsi quelle idee fantastiche alla velocità con cui lui capta il futuro. Il rischio di mandar tutto all’aria è forte così come quello di risultare totalmente svitati ai più. Ma la bellezza, l’utopia, l’acume, l’intelligenza avvenieristica dell’archetipo, se esso nel tempo riesce a ben integrarsi con la parte più concreta e strutturale di noi, sono insuperabili. Urano è il risveglio. Un risveglio dopo il letargo di paura e inerzia, una chiamata dall’alto a sperimentare, ribellarsi, deviare dal proprio sicuro e triste tracciato, condividendo la lotta, interessi e prospettive. Ebbene sarà molto probabile che un uraniano come Antonio continuerà a buttarci giù dal cielo stellato –proprio come Urano inseminava ogni notte Gea (la Terra) sua sposa- indicazioni su come mettere in crisi il sistema, infallibili segnali di rivolta su come progettare, agire, inventarsi la vita all’insegna della libertà e dell’assoluta e sacrosanta indipendenza di pensiero… Ora subito adesso, chiaramente!!!

Viola Lilith Russi

D’ARS year 53/nr 213/spring 2013

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