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roBOt07 festival: arte, musica, cultura digitale. Non solo clubbing

Al via la settima edizione del festival bolognese dedicato alle arti digitali roBOt07, che dal 1 al 5 ottobre espanderà l’immaginario collettivo proponendo gran parte della sua programmazione in uno dei palazzi più suggestivi del centro di Bologna, Palazzo Re Enzo. Associato principalmente a un festival musicale legato al mondo del clubbing, roBOt07 festival propone altresì un programma denso di esplorazioni degli orizzonti digitali più disparati: video, performance, videomapping, workshop e corsi per la produzione musicale. Inoltre presenta un calendario diurno e serale adatto anche a chi ricerca nel digitale forme di espressione meno scontate. La nostra attenzione sarà rivolta principalmente a questo tipo di scenari non necessariamente musicali.
Iniziamo con alcune segnalazioni riguardo alla giornata di apertura del 1° ottobre.
Per la sezione workshop, nell’ambito delle nuove tecnologie applicate alla musica, all’arte, alla sociologia, segnaliamo: Hack the Urban Sound. Il workshop è a cura del collettivo UrbanResistDance, che lavora sugli spazi urbani dimenticati, con strumenti DIY.

Nella sezione Screenings, curata da Elisa Trento, merita particolare attenzione il film documentario Elektro Moskva, di Elena Tikhonova e Dominik Spritzendorfere. Uno strordinario percorso che ripercorre la storia dell’evoluzione della musica elettronica russa. Le macchine per la manipolazione del suono e le straordinarie invenzioni come il Theremin, sono al centro di questo percorso. Un curioso connubio tra storia e tecnologia, unite da un punto di vista esclusivamente musicale.
Nel campo della sperimentazione musicale invece, si parte con una formazione letteralmente performativa, il collettivo Quiet Ensemble e i loro “concerti invisibili”. Performances musicali che nascono mettendo in relazione elementi di natura organica con quelli di natura artificiale. Ogni frutto contiene dell’acido che produce microtensioni elettriche. Con l’utilizzo di una particolare tecnica manipolaltoria riescono ad amplificare queste frequenze rendendo così udibile, l’inudibile. Il suono dell’energia vitale della natura. Lavorano al rapporto tra immagine e suono, studiato esclusivamente in relazione ad un ambiente specifico, con l’obiettivo di rivelare luoghi comuni attraverso punti di vista differenti.

Quiet Ensemble
Quiet Ensemble

La giornata si concluderà con il linguaggio rarefatto dei Burnt Friedman & Jaki Liebezeit  (synth, percussioni ed effettistica il primo, batteria acustica il secondo). Materiale minimale ed ipnotico che non riesce a passare inosservato. Cattura l’attenzione la capacità di gestire i suoni che, se pur in un contesto musicale scarno e ripetitivo, riescono a far trapelare un sofisticato linguaggio. Che ipnosi sonora sia…
Nella seconda giornata del festival, diamo attenzione alla sezione promossa dal festival, call4robot. Un bando di ricerca per le arti visive rivolto alle realtà emergenti. La sezione inaugura con l’installazione visuale live&direct del duo James Andean & Marja Nieminen. Un continuo divenire d’immagini che mutano la percezione dello spazio, perché agiscono sulla terza dimensione. Un accurato studio sull’ondata d’informazioni sensoriali visive e musicali che trasportano lo spettatore in un mondo completamente digitale.

RE:****SITRUUNA JA MEDUUSA, James Andean e Merja Nieminen, installazione visuale live&direct
RE:****SITRUUNA JA MEDUUSA, James Andean e Merja Nieminen, installazione visuale live&direct

La programmazione della giornata prosegue con una serie di proiezione veramente interessanti che esplorano le varie possibilità della produzione video digitale. In serata suscita particolare curiosità la performance di Marco Cecotto Squeezing Sounds Out Of Light. Nel suo lavoro torniamo nel campo della manipolazione di elementi fisici, in particolare di un sistema elettronico ibrido composto da diversi macchinari, musicali e non, preparato per produrre in concomitanza suono e luce. Sound art rivolta a riprodurre i suoni della natura… dalla macchina.

Marco Ceccotto, Squeezing Sounds Out Of Light, performance
Marco Ceccotto, Squeezing Sounds Out Of Light, performance

Ma roBot07 è anche video mapping. Gli eventi preparati in programma saranno due. Venerdì 3 ottobre sarà la volta di vj Eletroiman. L’artista brasiliano, attraverso varie tecniche di produzione visuale, svilupperà temi particolarmente cari alla propria cultura. Corisco, Oxossi e Macunaíma, figure che mettono in continua discussione l’identità del popolo brasiliano.
Mentre il secondo evento avrà luogo il 4 ottobre con l’americano Jonathan Monaghan, uno dei talenti più creativi della nuova generazione, che presenterà il suo esclusivo Spore Baroque, una dei cinque progetti curatoriali prodotti da roBOt, dando vita a figure bizzarre che trasfigurano la facciata in una struttura complessa, giocando con elementi che arrivano dall’immaginario del passato e da quello del futuro.

Nella giornata di sabato una performace interessante è quella di Rawmance. Per i nostalgici del vinile, che credono ancora fermamente che il digitale non riuscirà mai a sostituire la sua magia. Rawmance si presenta con i suoi piatti e cercherà di tenere alto l’onore di questo feticcio, messo in rapporto con le nuove realtà digitali. Ambient mixato a FX imprevedibili.
RoBot07 è comunque molta musica elettronica. In calendario c’è una programmazione musicale veramente varia. Per chiunque volesse ascoltare il sound proposto da questa edizione del festival, è possibile collegarsi a Spotify e trovare così la programmazione musicale del festival direttamente in rete.

Il festival si concluderà il 5 ottobre con lo spazio dedicato ai bambini: roBot kids. Interessante progetto realizzato in collaborazione con il dipartimento educativo del MAMbo e rivolto ai più piccini, i quali, attraverso percorsi educativi, vengono messi in relazione con le nuove realtà digitali.
Anche questo è roBot07.

Sara Cucchiarini

www.robotfestival.it

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