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“Performance Week” a Venezia

Ha preso il via a Venezia la terza edizione della Venice International Performance Week, che si svolge nelle sedi storiche dell’European Cultural Centre (Palazzo Mora e Palazzo Michiel): una mostra internazionale e una settimana di live performance dedicate al tema del corpo.

Performance Week
Orlan, “Omnipresence” (1993). Still from the video. Courtesy of the artist.

Per la terza edizione della Performance Week di Venezia (10-17 dicembre 2016) i curatori VestAndPage eleggono il corpo come tema principale dell’indagine sulle pratiche performative e di body art: quest’anno, Fragile Body – Material Body analizza il corpo nelle sue accezioni di strumento per la pratica artistica, terreno di battaglie ideologiche e luogo delle trasformazioni organiche, artificiali e di ibridazione. Il progetto espositivo, organizzato dall’associazione culturale no profit Studio Contemporaneo di Venezia, coinvolge oltre ottanta artisti provenienti da tutto il mondo, tra cui nomi storici e noti della performance art, da Orlan ad Ana Mendieta, da Stelarc a Franko B, sia in forma espositiva, sia attraverso le performance dal vivo. Oltre infatti ad un ciclo di “Morning Talks” alla mattina a Palazzo Michiel, e alla mostra visitabile tutti i giorni dalle 12 alle 21 con le opere-documentazioni delle mostre e azioni di performance art storiche e contemporanee, nel pomeriggio si svolgono a Palazzo Mora le “Durational Live Performance”, che danno la possibilità al pubblico di osservare o prendere parte ad azioni performative che si estendono nell’arco di più giorni. Alla sera Palazzo Mora ospita invece il programma di live performance e presentazioni con artisti internazionali.

Performance Week
Marcel·lí Antúnez Roca, “EPIZOO” (1994). Photo: Carles Rodriguez

Il focus sul corpo “fragile” e “materiale” si sviluppa dalla consapevolezza di una natura temporanea della presenza dell’essere umano nel mondo – una condizione che non solo stimola pratiche artistiche come memento mori, ma è vista come un richiamo all’azione. Fragilità come possibilità di de-costruzione dei sistemi tradizionali di valori individuali, politici, sociali, spirituali ed etici, de-costruzione come strumento per l’evoluzione. VestAndPage passano in rassegna tutto il dibattito storico, religioso e filosofico sul corpo “materiale” in tensione con gli interrogativi esistenziali e le attrazioni della sfera trascendente, e infine si chiedono “perché performare”? Forse per dare presenza attiva a ciò che non può essere detto (tutto ciò che i diversi contesti sociali non accettavano, sopportavano,  e che quindi contrastavano), e creare una “scultura sociale” attraverso pratiche basate sul tempo, una “comunità” temporanea che dà voce a istanze di liberazione.

Performance Week
Franko B, “I’m Thinking Of You” (2009). Photo: Hugo Glendinning

Nel ricco programma di questa edizione della Performance Week non mancano alcuni interessanti focus su realtà meno studiate e note in Italia come quello sugli artisti della ex-Jugoslavia a cura della Galleria A plus A / School for Curatorial Studies Venice, fra cui lo storico Gruppo OHO degli anni ‘60, fra i primi a compiere azioni performative nello spazio pubblico di Lubiana e incorporare nella propria pratica riflessioni ecologiche. O come la presenza del progetto ateniese [mind the] G.A.P. Gathering Around Performance, che cura la sezione The Dream of Antigone, presentando artisti performativi greci dalle esperienze degli anni ’70 alle pratiche attuali. Il progetto curatoriale ed editoriale EX NUNC di Chiara Cartuccia e Celeste Ricci (con base a Londra) cura invece una sezione dedicate alle pratiche performative femministe e post-coloniali: Under a Different Sun. Obscured Histories, Female Perspectives, presenti nel programma live con le performance di Nathalie Mba Bikoro and Jeannette Ehlers.

Alessandro Azzoni

III Venice International Performance Week: Fragile Body – Material Body (Corpo Fragile – Corpo Materiale)
European Cultural Centre | Palazzo Mora, Strada Nova, 3659, Venezia, 10 – 17 dicembre 2016

 

 

 

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