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A Firenze “Lo schermo dell’arte Film Festival. Notti di mezza estate”

Torna a Firenze la rassegna Lo schermo dell’Arte Film Festival. Notti di mezza estate, giunta alla sua sesta edizione, che si terrà in Piazza SS. Annunziata per quattro lunedì consecutivi, dal 29 giugno al 20 luglio.
Il programma, a cura di Leonardo Bigazzi, prevede la proiezione di quattro film documentari – in lingua originale e sottotitolati in italiano – dedicati ad alcuni protagonisti del palcoscenico artistico contemporaneo – Banksy, Francis Alys, Antony Gormley e Giuseppe Penone – oltre all’anteprima nazionale del film d’artista Station To Station di Doug Aitken. Una rassegna che in questa edizione racconta progetti e opere di artisti che fanno dell’interazione con lo spazio pubblico uno dei temi centrali della loro poetica.

Oggi lunedì 29 giugno si inizia con l’anteprima di Banksy Does New York di Chris Moukarbel (2014) che documenta i 31 giorni vissuti a New York dallo street artist britannico (qui l’articolo sul progetto Better Out Than In) che dal 1 al 31 ottobre 2013 ha lasciato ogni giorno, in un diverso angolo della città, stencil, graffiti e performance, rappresentativi di una critica feroce al sistema capitalistico e all’ipocrisia del mondo dell’arte contemporanea. Chris Moukarbel ha seguito gli interventi realizzati dall’artista, ma soprattutto ha raccontato le reazioni del pubblico. Il film, incorporando contenuti generati dai cittadini a caccia delle opere di Banksy (dai video postati su YouTube alle foto di Instagram) è quindi il risultato di una grande esperienza collettiva e condivisa.

Banksy Does New York di Chris Moukarbel (2014), Omar - Courtesy of Mongrel Media
Banksy Does New York di Chris Moukarbel (2014), Omar – Courtesy of Mongrel Media

Si prosegue lunedì 6 luglio con il film De larges détails. Sur les traces de Francis Alys (2006) in cui il regista Julien Devaux mostra la vita del centro storico di Città del Messico attraverso gli occhi dell’artista Francis Alys. Un’intervista alla scoperta del pittore e videoartista franco-belga (ce lo ricordiamo, sempre a Firenze, nella mostra Declining Democracy alla Strozzina) che ha trasformato la metropoli messicana, dove vive da oltre 15 anni, in un laboratorio a cielo aperto, e in cui racconta dei suoi i progetti realizzati tra Londra, Berlino, Lima e Gerusalemme. Nella consapevolezza che “nulla essendo e nulla volendo diventare”, rinnovandosi nell’incontro di luoghi e persone, l’arte di Alys è una costante sfida alla banalità e al conformismo dello sguardo.

De larges dètails. Sur les traces de Francis Alys di Julien Devaud (2006)
Francis Alys, When Faith Moves Mountains, 2002. In collaboration with Cuauhtémoc Medina and Rafael Ortega. Courtesy the artist, Galerie Peter Kilchmann, Zurich ©the artist [De larges dètails. Sur les traces de Francis Alys di Julien Devaud]

Lunedì 13 luglio è la volta di due film documentari: uno è Antony Gormley and the 4th Plinth di John Wyver (2009), proiettato in concomitanza con la mostra Human al Forte di Belvedere di Firenze. Il regista presenta il progetto One & Other con cui nell’estate del 2009 Gormley ha trasformato il quarto plinto di Trafalgar Square, che nel tempo ha ospitato sculture di importanti artisti, in una sorta di basamento magico: l’artista reclutò infatti via web oltre 2.400 volontari provenienti da tutto il Regno Unito che per 100 giorni, un’ora ciascuno, si sono trasformati in sculture viventi.

Antony Gormley, One & Other, 2009 The Mayor's Fourth Plinth Commission, Trafalgar Square, London Photograph by Clare Richardson, London
Antony Gormley, One & Other, 2009, The Mayor’s Fourth Plinth Commission, Trafalgar Square, London. Photograph by Clare Richardson, London. [Antony Gormley and the 4th Plinth di John Wyver]

L’altro documentario è Prospettiva vegetale di Francesco Fei (2014), realizzato invece in occasione della mostra di Giuseppe Penone al Forte di Belvedere e al Giardino di Boboli lo scorso anno, di cui riprende il titolo. Il film segue l’artista nei giorni dell’allestimento offrendoci uno sguardo privilegiato sul suo lavoro e sulle complesse operazioni necessarie per l’installazione delle sue opere.

 

Per finire lunedì 20 luglio si terrà l’anteprima italiana di Station to Station (2014), primo lungometraggio realizzato dall’artista americano Doug Aitken, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1999 e noto per le sue opere di luci, suoni e immagini. Nell’estate del 2013, un treno concepito dall’artista come una scultura cinetica di luce, ha infatti attraversato in 24 giorni gli Stati Uniti, da New York a San Francisco: il film racconta l’esperienza del viaggio di una comunità di creativi tra happening, concerti improvvisati e interventi site specific lungo la strada. Station to Station è un progetto in continua evoluzione, che dal 27 giugno al 26 luglio fa tappa al Barbican Centre di Londra.

Station to Station di Doug Aitken (2014)
Station to Station di Doug Aitken (2014)

 

L’ingresso alle proiezioni, con inizio alle 21.30, è gratuito, fino ad esaurimento posti.

 

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