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I finalisti del MAXXI Bulgari Prize in mostra a Roma

I tre giovani talenti finalisti dell’edizione 2018 del MAXXI Bulgari Prize in mostra al MAXXI di Roma: Talia Chetrit, Invernomuto e Diego Macron

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Dalla partnership straordinaria del museo MAXXI di Roma e il famoso brand Bulgari è nato un progetto che sta diventando sempre più importante su scala internazionale per la promozione e il sostegno dei giovani talenti nell’arte contemporanea: il MAXXI Bulgari Price, evoluzione del MAXXI Price.

Dal 1 giugno al 28 ottobre prossimo, le opere dei tre finalisti di questa edizione,  saranno esposte al MAXXI attraverso una mostra a cura di Giulia Ferracci.
Allestita nella galleria 4 del museo, la mostra si presenta come un percorso fluido, fatto di momenti disorientanti, inquietanti e affascinanti. Una vera e propria immersione nel mondo dei tre artisti che con le loro opere analizzano questioni politiche e sociali di rilievo. E lo fanno sfruttando il potere anticonformista dell’arte che affronta tabù e limiti senza timori.

Invernomuto, Portrait, ph. Roberto_Moro
Invernomuto, Portrait, ph. Roberto_Moro

Invernomuto, collettivo composto da Simone Bertuzzi (Piacenza 1983) e Simone Trabucci (Piacenza 1982), apre il percorso. Il duo presenta un’opera piuttosto complessa, composta da un film, un’istallazione sonora, una scultura e un profumo; un lavoro che manipola tanti linguaggi diversi sottolineandol’intenzione degli artisti di sostenere una ricerca totale, in grado di espandere le potenzialità senza condizionamenti dell’arte. Il film Calendoola: SURUS è proiettato in un ambiente avvolto dalla penombra. Immagini dal sapore antico si alternano ad altre più attuali in cui figure simili a zombie si aggirano inquietanti su una spiaggia. Un suono ad alta e bassa frequenza e una fragranza dal sapore orientale invadono la sala. La scultura Z0α, realizzata applicando materia plastica su un’opera originale di Mimmo Rotella (Replicante, 1990) completa l’installazione. Non c’è molto da capire, non c’è una conclusione sensata. La loro opera non è “chiusa” è contaminata e quindi aperta a tante interpretazioni diverse.

MAXXI Bulgari Prize. Diego Marcon, Ludwig, 2018. Video, animazione CGI, colore, suono, loop. Still da video. Courtesy l’artista. Opera prodotta con il sostegno della Fondazione MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI Secolo, Roma, e Bulgari
Diego Marcon, Ludwig, 2018. Video, animazione CGI, colore, suono, loop. Still da video. Courtesy l’artista. Opera prodotta con il sostegno della Fondazione MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI Secolo, Roma, e Bulgari

La mostra prosegue con Diego Macron (Busto Arsizio, 1985) e il suo Ludwig, un video proiettato a tutta parete e realizzato con la tecnica CGI (computer-generated imagery) utilizzata nella computer grafica per la realizzazione di effetti speciali. Il protagonista è un bambino che accende un fiammifero in uno spazio sospeso, probabilmente una nave, in balia di una tempesta. Mentre il fiammifero si consuma, il bambino intona un canto piuttosto inquietante che recita una frase altrettanto macabra sulla fatica dell’esistenza. Una volta terminato il canto, il video riparte in loop. L’infinita proiezione della scena provoca angoscia e claustrofobia. Una riflessione sul senso della vita, sulla morte, sulla precarietà delle cose rendono questo lavoro attuale e in linea con il disagio del nostro tempo.

MAXXI Bulgari Prize, Talia Chetrit, Ever (Wet), 2018, Inkjet print, 76,2 x 114, 3 cm, Ed 1 of 4 + 2 AP. Courtesy the artist, KaufamnnRepetto Milano / New York and Sies + Höke, Düsseldorf
MAXXI Bulgari Price, Talia Chetrit, Ever (Wet), 2018, Inkjet print, 76,2 x 114, 3 cm, Ed 1 of 4 + 2 AP. Courtesy the artist, KaufamnnRepetto Milano / New York and Sies + Höke, Düsseldorf

A conclusione del percorso il progetto Amateurs di Talia Chetrit (Washington D.C. 1982) che presenta un corpus di venti fotografie di recente produzione alternate a immagini provenienti dal suo archivio personale e a un video che vede protagonisti i suoi genitori. L’artista mette in scena una teatralità intima e complessa che esplora i confini tra il soggetto e lo spettatore. Un sentimento di vulnerabilità ed esibizione è esposto attraverso un continuo gioco di sguardi e situazioni mai troppo decifrabili.

La scelta degli artisti, opera di una giuria internazionale – David Elliot, curatore indipendente, Yuko Hasegawa, direttore artistico del MOT di Tokyo, Hans Ulrich Obrist, direttore artistico della Serpentines Gallery di Londra, HouHanru, direttore artistico del MAXXI e Bartolomeo Pietromarchi, direttore del MAXXI arte – annuncerà il 13 ottobre 2018 il vincitore del MAXXI Bulgari Prize, la cui opera entrerà a far parte della collezione del museo romano.

Un progetto importante e di grande valore quello del Premio MAXXI Bulgari Price, perché sostenere i giovani talenti significa investire sul potere dell’arte, sulla creatività dei giovani artisti di oggi ma soprattutto sul loro contributo alla reinterpretazione d’importanti temi sociali e politici che riguardano tutti noi.

Flavia Annechini

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