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Jean-Michel Basquiat al Guggenheim di Bilbao

Al Guggenheim Museum Bilbao è in corso, fino al 1 novembre 2015, la mostra Jean-Michel Basquiat: Now’s The Time, che espone un centinaio di dipinti e disegni di grandi dimensioni, provenienti da collezioni pubbliche e private di Stati Uniti ed Europa. Il progetto, a cura di Dieter Buchhart e Álvaro Rodríguez Fominaya, è organizzato dalla Art Gallery of Ontario, in collaborazione con il Guggenheim Museum Bilbao.

Irony of a Negro Policeman, 1981 Acrylic and crayon on canvas 183 x 122 cm Private collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York
Irony of a Negro Policeman, 1981. Acrylic and crayon on canvas, 183 x 122 cm. Private collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York

Come ben sappiamo, nonostante la sua carriera artistica – che, nella puntata specifica di Street Art Pills, abbiamo contestualizzato nella scena newyorkese del Post-Graffitismo – sia stata interrotta dalla morte a soli 27 anni, di Jean-Michel Basquiat (1960-1988) sono rimaste opere potenti che indagano, attraverso il linguaggio della strada, temi come la politica e le questioni sociali, su tutte quella del razzismo.

La mostra è divisa in otto sezioni. Le prime due “Street as Studio” e “Heroes and Saints” affrontano i primi lavori, a partire dal debutto di Basquiat all’età di 17 anni, quando, con lo pseudonimo di SAMO, insieme all’amico Al Diaz scriveva messaggi provocatori sui muri di New York. Nato da padre haitiano e da madre statunitense di origini portoricane, cominciò poi a rappresentare gli uomini di colore come fossero re o addirittura santi, utilizzando la corona come motivo ricorrente, ma di significato variabile: da aureola a corona di spine (vedi Untitled, 1982).

Untitled, 1982 Acrylic and oil on linen 193 x 239 cm Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam Photo by Studio Tromp, Rotterdam © The Estate of Jean-Michel Basquiat Licensed by Artestar, New York
Untitled, 1982. Acrylic and oil on linen, 193 x 239 cm. Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam. Photo by Studio Tromp, Rotterdam © The Estate of Jean-Michel Basquiat Licensed by Artestar, New York

La mostra prosegue con le sezioni “Reclaiming Histories” e “Mirroring”. La prima affronta il già citato problema del razzismo, collegando i temi storici della schiavitù e del colonialismo a problemi più attuali come il comportamento brutale della polizia contro la razza nera. Nella seconda è evidente come Basquiat si identifichi profondamente con gli individui rappresentati nelle proprie opere.

Dark Milk, 1986. Acrylic, Xerox collage, and paper collage on canvas, 172.5 x 219.5 cm. Private collection. Photo courtesy Gagosian Gallery © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York
Dark Milk, 1986. Acrylic, Xerox collage, and paper collage on canvas, 172.5 x 219.5 cm. Private collection. Photo courtesy Gagosian Gallery © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York

Passando per la sezione “Dualities and Double Identities”, dove l’artista mette in relazione ambigua individui e oggetti con lo scopo di creare tensione e alterare la percezione (vedi Dark Milk, 1986), si arriva a “Playing the Trickster: Cartoons and Provocations”.Qui Basquiat, che si serve di personaggi che agiscono come se fossero divinità in possesso di conoscenze misteriose, infrangendo regole e convenzioni, ripropone dunque il mezzo del fumetto a fini sovversivi (vedi Man from Naples, 1982 e Exu, 1988).

Man from Naples, 1982 Acrylic and collage on wood 122 x 244.5 cm Guggenheim Bilbao Museoa © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York
Man from Naples, 1982. Acrylic and collage on wood, 122 x 244.5 cm. Guggenheim Bilbao Museoa © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York
Exu, 1988 Acrylic and oil stick on canvas 199.3 x 254 cm Private collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York
Exu, 1988. Acrylic and oil stick on canvas, 199.3 x 254 cm. Private collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York

Nella sezione “Basquiat and Warhol: The Odd Couple of the Art World”, è invece esposta una selezione di opere prodotte da Jean-Michel Basquiat in collaborazione con Andy Warhol, Francesco Clemente, Keith Haring e Kenny Scharf, sull’onda del profondo coinvolgimento nella scena culturale della New York degli anni ’80. Basquiat in particolare trovò in Warhol un consigliere fidato, a sua volta ispirato dall’energia creativa del primo (vedi Win $ 1’000’000, 1984).

Jean-Michel Basquiat and Andy Warhol Win $ 1'000'000, 1984 Acrylic on canvas 170 x 288.5 cm Collection Bischofberger, Switzerland © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York
Jean-Michel Basquiat and Andy Warhol, Win $ 1’000’000, 1984. Acrylic on canvas, 170 x 288.5 cm. Collection Bischofberger, Switzerland © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York

La mostra si chiude con “Sampling and Scratching: Music, Words, and Collage”, dedicata a Charlie Parker e Martin Luther King, a dimostrazione che la musica esercitò una profonda influenza sull’artista (vedi Eroica, 1987).

Eroica, 1987 Acrylic, oil stick, and Xerox collage on paper mounted on canvas 228.5 x 271.5 cm Private collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York
Eroica, 1987. Acrylic, oil stick, and Xerox collage on paper mounted on canvas, 228.5 x 271.5 cm. Private collection © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York

Jean-Michel Basquiat: Now’s the Time
3 luglio – 1 novembre 2015
Guggenheim Museum Bilbao, Bilbao (Spagna)

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