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L’elettrojazz di Albert Oehlen a Venezia

Palazzo Grassi presenta Cows by the Water, la prima mostra italiana dedicata ad Albert Oehlen, artista tedesco tra i più eclettici del panorama contemporaneo. Un allestimento inedito che miscela arte e musica celebrando la contaminazione e la disarmonia

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Albert Oehlen, OhneTitel, 2011. Olio, carta su tela, 270 x 310 cm Private collection © Albert Oehlen. Ph: LotharSchnepf

Palazzo Grassi a Venezia ha inaugurato domenica 8 aprile la prima personale italiana dedicata ad Albert Oehlen (1954, Krefeld, Germania).
La mostra, a cura di Caroline Bourgeois, è una delle più ambiziose finora dedicate all’artista. Il progetto nasce con l’intenzione di evidenziare l’audacia, la diversità e la grande libertà espressiva che caratterizza il lavoro dell’artista tedesco.

Figura controcorrente della scena artistica contemporanea, Albert Oehlen si distingue per una propensione naturale alla contaminazione. Ad Oehlen non importa essere “universalmente comprensibile” e seguire uno stile ben definito, il suo è un genere artistico “improvvisato” in cui poesia, intimità ed empatia sono esaltati all’ennesima potenza.

Le oltre ottanta opere selezionate per la mostra a Palazzo Grassi tracciano un percorso lungo la produzione dell’artista che va dagli anni ’80 sino ad oggi e provengono dalla Pinault Collection e da importanti collezioni private e musei interazionali. Il percorso espositivo non segue un ordine cronologico ma un proprio ritmo che sottolinea l’importanza della musica per l’artista, proprio come ci ricorda la curatrice Caroline Bourgeois in conferenza stampa.

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Albert Oehlen, OhneTitel, 2016. Oil, lacquer, paper on canvas, 250x250cm. Pinault Collection © Albert Oehlen © FMGB Guggenheim Bilbao Museoa, Bilbao 2018, photo by Erika Ede

Il metodo di lavoro di Albert Oehlen segue una disarmonia che ricorda quello della musica freejazz ma con riferimenti al mondo della musica elettronica tedesca. Improvvisazione e ripetizione, densità e armonia dei suoni si trasformano in gesti pittorici. Le opere di Oehlen non sono figurative e neanche astratte eppure talvolta sembrano essere entrambe le cose. Il contrasto tra ciò che è classico e ciò che non lo è scorre sul filo del rasoio durante tutto il percorso. Quei dipinti ci appaiono estranei e familiari, distanti ma profondamente intimi.

Albert Oehlen non può essere ridotto a qualsiasi tentativo di classificazione artistica, la sua è un’arte libera da convenzioni che non segue schemi, cronologie, tendenze. È un artista che sfida le categorizzazioni, l’estetica, il pensiero e l’approccio tradizionale alla pittura. Varia continuamente soggetti e tecniche utilizzate. Oehlen utilizza e fonde collage, computer painting, astrazione, figurazione, dipinti realizzati con le dita o con le spazzole. Le sue sono opere che cercano sempre nuovi livelli di lettura.

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Albert Oehlen, OhneTitel, 2009/201, oil, paper on canvas, 210 x 270 cm. Private collection © Albert Oehlen. Ph: LotharSchnepf

L’opera di Albert Oehlen è talmente contraddittoria che non può essere ricondotta a un’intenzione precisa e generale, ci costringe all’impossibilità di comprenderla fino in fondo. Potrebbe apparire come un espressionista complesso o un futurista di ultima generazione.

Osservando ad esempio Ohne Titel (2016) lo spazio della tela è occupato da frammenti di manifesti pubblicitari, loghi di marche e macchie di colore a olio che miscelano diversi stili. In Conduction n10 l’acrilico sembra seguire il ritmo di una riproduzione sonora freejazz mentre in alcuni autoritratti si respira tutta l’inquietudine espressionista.

La ricerca di Oehlen si muove in più direzioni dimostrando un’attitudine che va ben oltre il buon gusto, come è lui stesso ad affermare in un’intervista del 2010 per Monopol: “Si fa un primo passo in direzione della bruttezza, poi in un modo o nell’altro, si arriva al bello”. La disarmonia diventa la protagonista assoluta di un percorso artistico che vuole liberare l’arte da quell’aura di impeccabilità che le è stata attribuita per troppi anni.

Flavia Annechini

Cows by the Water
Albert Oehlen
a cura di Caroline Bourgeois
Palazzo Grassi, Venezia
8 aprile 2018 – 6 gennaio 2019

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