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Mimmo Paladino illustratore ma non troppo

Disegnare le parole: Mimmo Paladino tra arte e letteratura, la mostra a cura di Giorgio Bacci Al Museo del Novecento presenta le visioni pittoriche con le quali l’artista ha interpretato i grandi classici della letteratura.

 

Mimmo Paladino
Mimmo Paladino, acquerello su carta per il “Don Chisciotte della Mancia” di Cervantes, 2006 (particolare)

Giorgio Bacci ha messo assieme per il Museo del Novecento di Milano una mostra straordinaria, che raccoglie una selezione dell’ampia produzione di Mimmo Paladino come illustratore di libri – “pittore prestato alla letteratura”, precisa lui. E si rimane senza fiato da quanto sono belle queste grafiche. Paladino non è uno di quegli artisti pigri come ce ne sono tanti, che si fossilizzano su una tecnica e un unico soggetto: al contrario, si adatta di volta in volta al tema che deve illustrare, scegliendo i colori, il supporto e il disegno più appropriati, rimanendo pur sempre riconoscibile al primo sguardo.

Mimmo Paladino, installazione dedicata alla Divina commedia, Museo del Novecento, Milano
Mimmo Paladino, Fogli Danteschi, installazione, 2015

Come puntualizza il maestro quando dice che è un “pittore prestato alla letteratura”, le sue illustrazioni non hanno però tanto lo scopo di illustrare una scena, ma sono piuttosto delle visioni pittoriche che mettono in immagini il carattere di un personaggio o l’atmosfera di un passo.

E allora ecco che si parte con la Divina commedia, in due versioni: come serie di disegni (ora diafani, ora fatti di una materia spessa, che emerge dal foglio) e come installazione, qui esposta per la prima volta. Con l’Ulisse di Joyce, il registro cambia totalmente: ora a dominare è il fondo in foglia d’oro, che incornicia piccole e delicate illustrazioni in bianco e nero.

Mimmo Paladino,
Mimmo Paladino, Tavola per l’Agamennone di Eschilo (2010)

Ed ecco, ancora, le xilografie per il Philobiblon – trattato medievale sulla conservazione dei libri, esposte accanto alle loro matrici, con un’acquaforte a cinque colori che ricorda certi lavori di Fernand Leger – e gli interventi sul De universo di Rabano Mauro, in cui Paladino si fa miniatore, dipingendo sulle riproduzioni in serigrafia di otto tavole del manoscritto beneventano del IX secolo.

Nell’Agamennone di Eschilo lavora invece per sottrazione, graffiando la superficie nera dei fogli facendo emergere il bianco sottostante, delineando figure sottili dal sapore arcaico. E infine arrivano gli acquerelli per La luna e i falò di Cesare Pavese e quelli per l’amato Don Chisciotte, l’altro paladino, frequente compagno di viaggio del nostro, in cui la tavolozza allegra della Transavanguardia accende figurine che sembrano uscite dalle pareti di una grotta preistorica e nelle quali ritorna la figura del cavallo, soggetto ricorrente nelle opere del maestro.

Mimmo Paladino, Tre illustrazioni per il Don Chisciotte (2006), la Divina commedia (2011) e La luna e i falò (2010)
Mimmo Paladino, Tre illustrazioni per il Don Chisciotte (2006), la Divina commedia (2011) e La luna e i falò (2010)

Dunque, questo è quello che potrete vedere al Museo del Novecento. Ma è solo una fetta del voluminoso portfolio del Paladino “prestato alla letteratura”: ci sono anche l’Iliade e l’Odissea, Pinocchio, l’Orlando furioso, Il milione di Marco Polo, I promessi sposi. Edizioni limitate per collezionisti, ma anche pubblicazioni economiche a larga tiratura, come La nuova Bibbia Salani e Le metamorfosi di Ovidio riscritte da Roberto Mussapi.

Stefano Ferrari

Disegnare le parole: Mimmo Paladino tra arte e letteratura
A cura di Giorgio Bacci
Fino al 4 settembre 2016
Museo del Novecento, Milano
Cataloghi: La parola disegnata. Il percorso di Mimmo Paladino tra arte e letteratura; Disegnare le parole. Mimmo Paladino tra arte e letteratura

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